Terza condanna inflitta alla A.S.L. BT dal Tribunale del Lavoro
Dove eravamo rimasti? Dopo che il medico competente aveva annullato le patologie invalidanti all’infermiera che era stata spostata in reparto, nonostante la diffida del sindacato A.A.D.I. (che per alcuni sindacalisti della A.S.L. BT dice cazzate) e pur avendo rischiato la vita ed essere stata punita mandandola a lavorare fuori la città di Barletta, oltre a vincere i due ricorsi d’urgenza, ha pure dovuto affrontare il reclamo che ASL BT ha presentato contro di lei.
E vittoria fu; come promesso vi aggiorno sulla storia che sta impegnando l’Ufficio legale dell’Associazione Avvocatura Degli Infermieri su una vera e propria persecuzione. La coraggiosa infermiera non si è fatta intimidire e nonostante la cronaca pugliese ci informi costantemente del forte legame che esiste tra la politica e la pubblica amministrazione, si è andati avanti con forza e determinazione e dopo un processo molto complicato e tortuoso a cui non sono mancati numerosi colpi di scena (tra i quali la ricusazione della nomina del CTU da parte del tribunale che, fra tanti medici, ha scelto un ex dipendente della stessa A.S.L.), ha clamorosamente vinto.
La vicenda ha tanto appassionato il direttivo dell’A.A.D.I. che lo studio processuale delle vicende ha fornito ricco materiale per preparare un corso ECM dal titolo La sorveglianza sanitaria: diritti e doveri dell’operatore sanitario che sta attualmente girando l’Italia. La battaglia non è terminata, l’infermiera subisce ancora continue vessazioni sul lavoro ed è pronta a reagire; nel frattempo è in corso la causa per il risarcimento di tutti i danni subiti.
Vi terremo informati perché non c’è due senza tre e la quarta vien da sé.
Comments