INFERMIERI AMBULATORIALI RASTRELLATI E GETTATI NEI GIRONI DELL’INFERNO: “NON SAPPIAMO COSA FARE”!
L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri CHIEDE CON URGENZA AL Ministro della Salute e al Prefetto di Roma di organizzare tempestivamente un corso formativo di un giorno sull’uso dei D.P.I., l’approccio e l’assistenza dei pazienti infettivi.
Ecc.mo Ministro,
la scrivente Associazione tutela il diritto del lavoro e della salute degli Infermieri sul territorio italiano.
Alla chiusura dei servizi ambulatoriali e DAY Hospital non essenziali, segue l’assegnazione coatta degli infermieri presso i reparti infettivi COVID-19.
Stiamo considerando infermieri che lavorano da venti, trent’anni in ambulatorio e che sono limitati e prescritti ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 (cardiopatici chirurgici, pregressi oncologici, ecc.) e, comunque, che hanno dimenticando le tecniche assistenziali di approccio infettivologico oltre che, in altre situazioni, cognizioni fondamentali sull’utilizzo di materiale sterile e tecniche preventive di contagio.
Ma nell’urgenza tutto è utile.
Comunque, per tutelare la salute degli infermieri chiamati a servire la Nazione, questa Associazione chiede che anche la Nazione servi gli infermieri e, soprattutto, mostri un minimo di considerazione per i suoi dipendenti più a rischio e organizzi, anche con l’aiuto di questa Associazione da anni dedicata ai corsi E.C.M., la formazione, contenuta in un solo giorno, sull’uso del D.P.I., approccio e assistenza dei pazienti COVID-19, anche in considerazione della confusione che regna nei servizi assistenziali sul tipo di mascherina da indossare.
Grazie.
Il Presidente
Dott. Mauro Di Fresco
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