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L’OPI di Ancona attacca gratuitamente l’Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico

Ci risiamo, ogni tanto tentano di attaccare l’AADI nella vana speranza di delegittimarci e di farci passare per coloro i quali sono contro tutto e tutti a prescindere, soprattutto contro gli OPI e la FNOPI; non è così, dispiacerà certamente ai nostri detrattori, a cui spesso la fortuna non arride costringendoli a frequenti figure “barbine”.

E’ infatti abitudine dell’AADI muoversi sempre nei limiti del lecito e della correttezza e soprattutto suffragati da prove documentali e/o testimoniali, giammai ci sogneremmo di addebitare responsabilità o colpe a chi non ne ha.

Ma veniamo ai fatti: l’AADI in data 25 luglio 2018 redige una diffida contro l’azienda sanitaria ASUR Marche per denunciare che la stessa azienda utilizzasse il personale infermieristico per espletare attività del tutto estranee a quelle infermieristiche, mortificando così la professionalità dei colleghi, costretti loro malgrado ad eseguire ordini di servizio del coordinatore completamente fuori dal mondo come “lubrificare i manipoli per gli strumenti rotanti, asciugare lo strumentario, imbucare la posta in uscita, sistemare la biancheria nei mobili..” (clicca qui per leggere lo stralcio).

Da questa diffida, ribadiamo indirizzata solo ed esclusivamente all’azienda ASUR Marche, è scaturito un articolo pubblicato sul sito dell’associazione dal titolo “L’AADI difende l’infermiera demansionata che deve imbucare la posta del reparto”, all’interno dell’articolo (leggi qui) non si menziona mai l’OPI di Ancona che si sente invece preso in causa senza motivazione.

Orbene, un nostro assiduo follower il Dott. Alfio Stiro nel suo Blog personale “www.Nursenews.eu” riprende l’articolo dell’AADI e lo pubblica nella propria pagina web, aggiungendo alcune sue personali riflessioni, e modificando il titolo in:“AADI: l’Asur Area Vasta 2 Marche, con l’appoggio della coordinatrice mortifica gli infermieri. L’ordine professionale totalmente indifferente…” (leggi qui).

Un rapido confronto evidenzia che, come accennato, il titolo dell’articolo redatto dal Dott. Stiro è del tutto diverso dall’articolo originale dell’AADI come su riportato; non solo, nella parte finale aggiunge personali considerazioni completamente estranee ed assenti nell’articolo originale dell’AADI. Anziché evidenziare le sue personali riflessioni e le frasi aggiunte (non riportate integralmente nel testo dell’articolo apparso sul sito AADI), con la convenzionale dicitura “ndr” (nota del redattore) che l’etica professionale richiede, ha firmato l’articolo come Direttivo AADI, cosa del tutto scorretta.

A seguito della pubblicazione sul blog nursenews, l’OPI di Ancona nella persona del suo Presidente Giuseppino Conti (solo per caso segretario Nursind di Ancona), ci scrive una mail con cui esprime di essere rimasto basito dall’articolo pubblicato, che ritiene per altro del tutto “fuorviante e denigratorio”; a tale mail sono seguiti dei rapporti epistolari chiarificatori sul punto con cui abbiamo specificato la nostra estraneità ai fatti (i fatti riportati non erano in quel momento del tutto sconosciuti all’OPI Ancona).

Dopo tale chiarimento e quindi del tutto inopinatamente, in data 29 agosto 2018, leggiamo un articolo sul sito infermieristicamente dal tenore decisamente non corrispondente a verità (leggi qui).

Al presidente dell’OPI di Ancona è stato spiegato in modo chiaro ed inconfutabile come fosse nato l’equivoco, ossia, la differente composizione tra l’articolo originale scritto dall’AADI rispetto a quello rivisto e pubblicato nel blog nursenews a cura del Dott. Stiro.

L’AADI non ha il dovere morale né tantomeno etico di informare l’OPI provinciale di tutte le diffide che presenta alle aziende ospedaliere che insistono in quel territorio e, semmai lo ritenesse opportuno, visto che trattasi di mera facoltà, non avrebbe nessuna remora a farlo, ma premesso questo, la necessità di ristabilire la “verità” richiesta da parte dell’OPI di Ancona non può partire da una accusa strumentale e pregiudizievole nei confronti dell’AADI che non addebita loro nessuna responsabilità.

Pare comunque kafkiano che l’OPI di Ancona si sia zelantemente preoccupato di contestare pubblicamente la mancata informazione del fatto denunciato e quindi di riprendere l’AADI, ma non abbia nel contempo diffidato o denunciato l’azienda ASUR Marche per quanto gravemente permesso a detrimento della dignità degli infermieri.

Ciò detto, non vedevamo però la necessità da parte del Presidente Conti, avendo già chiarito la situazione, di diffondere una critica del tutto gratuita e immeritata, anche perché, normalmente, si contesta la pubblicazione di un articolo direttamente al redattore.

Per tale ragioni abbiamo deciso di pubblicare tutti gli articoli intercorsi tra le parti, in modo che ogni lettore possa giudicare da sé.

Buona lettura!

Il Direttivo AADI

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