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E’ nato un altro Jimmy il “fenomeno”

Cari colleghi non se ne esce, oramai siamo contornati da pseudo-fenomeni dell’ultima ora che ne sfornano una dietro l’altra.

Non abbiamo fatto in tempo a ridicolizzare il personaggio del San Giovanni di Roma(leggi qui l’articolo) che subito un altro ancora più geniale ne inventa un’altra….. 

Non ci lasciano respirare, non abbiamo neanche più il tempo di occuparci dei problemi legali e disciplinari degli infermieri, motivo per il quale è nata l’associazione AADI, per rispondere a questi “personaggetti” che ogni giorno partoriscono amenità di ogni tipo purchè vadano a detrimento  della professione infermieristica.

L’ultima in ordine di tempo è di oggi, ci è pervenuta da una azienda di Udine – ve l’allego all’articolo perché merita veramente l’applauso – dove un solerte sindacalista della FIALS, giustamente,  pretende che l’attività di tutoraggio fatta dal personale OSS strutturato nei confronti degli studenti venga debitamente retribuito come avviene già per altri soggetti.

Voi direte, beh non c’è nulla di male? Se non fosse che il sindacalista del “terzo millennio” afferma che l’OSS tutor svolge la sua attività anche nei confronti degli studenti infermieri del corso di Laurea in infermieristica nell’insegnamento delle mansioni domestico alberghiere, riordino del reparto ecc…qui scatta l’applauso…..!!!! 

In confronto al Dott. Camicioli del San Giovanni di Roma è un novellino, non ci volevo credere, ma come si fa ad affermare che l’OSS possa fare da tutor allo studente infermiere??

Vedete perché l’AADI si batte strenuamente per far si che dopo decenni finalmente il professionista infermiere venga giustamente inquadrato fuori dal comparto ed inserito come merita nella dirigenza non medica?…o in qualsiasi altra dirigenza purchè gli venga debitamente riconosciuto il titolo universitario della laurea triennale al pari delle altre professioni.

Se i professionisti infermieri continuano ad essere mescolati a tutt’altro genere di lavoratori ancorché certamente meritevoli di ogni considerazione, non avremo mai il giusto riconoscimento che meritiamo.

Ed ecco perché vi esortiamo ad andare a votare alle lezioni dei collegi IPASVI ma dando finalmente un voto che opti per il cambiamento e non più per la conservazione dei posti dei soliti personaggi noti a tutti che sino ad oggi non hanno fatto altro che proteggere solo i loro privilegi.

Vi verrà detto come sempre..” e ma l’IPASVI non c’entra nulla è un problema sindacale” non è così cari colleghi, l’IPASVI e la Federazione sono enti di diritto pubblico non economico, istituiti con legge 29 ottobre 1954, n. 1049, e regolamentato dal D.lgs 13 settembre 1946, n. 233, e successivo D.P.R. 5 aprile 1950, n. 221 e come tali hanno riconoscimenti istituzionali e collegamenti con la compagini governative, devono quindi, per tutelare la figura dell’infermiere intervenire presso le istituzioni preposte in maniera decisa e senza indugio, chiunque ascolterebbe un potenziale bacino di voti come quello sviluppato degli infermieri, esattamente come fa l’ordine dei medici da decenni, ossia interessa i governi, i ministri, i sottosegretari nel tentativo di promuovere iniziative parlamentari che vadano nella direzione della tutela della professione.

Ma quando si tratta degli infermieri ci sentiamo sempre la stessa risposta, chissà perché, eppure quando si è trattato di chiedere le competenze avanzate, il famoso e discusso comma 566 non si sono fatti scrupoli di scomodare ministri e sottosegretari, ed allora è giunto il momento storico per dare finalmente a tutti gli infermieri il riconoscimento che meritano senza se  senza ma.

Il Sindacato oramai in Italia è out, se non fosse per i poveri pensionati avrebbero meno tessere del discount sotto casa e se questo vale per i confederati che sono quelli maggiormente rappresentativi figuratevi per quelli autonomi.

Il sindacato con l’art. 18, il Job Act e le cooperative infermieristiche si è venduta l’ultima possibilità di riscatto, ed ora sono alla canna del gas ed affannano nel tentativo di galleggiare, ma nessuno gli tenderà più la ciambella di salvataggio e li lasceranno lentamente affogare.

Chiederemo alla FIALS di smentire e di rettificare ufficialmente quanto scritto nella lettera dal Dott. Francesco Telano poiché lo riteniamo offensivo e dispregiativo di una professione che merita ogni rispetto non solo istituzionale ma soprattutto da parte di coloro che speculano solo ai fini della tesserina mettendo nello stesso calderone professionisti, operai, cuochi ed elettricisti…

SIAMO VERAMENTE STUFI……….lasciateci lavorare.

Dott. Carlo Pisaniello



lettera fials

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