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Compete all’infermiere pulire le salme? Il Direttore Sanitario di Varese istituisce il mansion

Ci risiamo. A causa dell’assenza di un mansionario dell’infermiere, un nuovo medico si alza la mattina e decide cosa compete alle professioni sanitarie laureate. Non ci risultava che i medici avessero anche poteri legislativi, pensavamo che tali poteri li avesse il parlamento e il governo, ed invece ci sbagliavamo; ce li hanno anche i medici, ma la regola vale solo nei confronti degli infermieri! Proprio non riusciamo a liberarci dall’egemonia medica ...

Nonostante la Lorenzin e la Grillo abbiano più volte urlato ai quattro venti che gli infermieri sono una risorsa fondamentale per il nostro bene salute, nei fatti continuano a confermare il totale controllo degli infermieri da parte dei medici, tanto che gli ordini professionali appena istituiti sembrino svolgere solo operazioni di facciata, nulla facendo e reagendo davanti questi scempi. E così il direttore sanitario dell’A.S.S.T. Sette Laghi (Varese), ha ordinato che gli infermieri consegnino una copia dell’informativa (che potete leggere qui sotto) ai parenti dei pazienti deceduti in ospedale, così disponendo: “E’ compito del personale infermieristico curare l’igiene della salma a conclusione della quale la salma verrà trasportata presso la camera mortuaria”.

L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri sta preparando la querela per il reato di abuso d’ufficio (ex art. 323 C.P.) per l’ovvia ragione che un direttore sanitario non può stabilire le mansioni/competenze/funzioni dell’infermiere che, giusto per ricordarlo, è una professione intellettuale (art. 2229 C.C.) e perciò sottoposta a rigidi sistemi interpretativi mansionali che devono essere svolti e garantiti da un organo superpartes ovvero dall’autorità giudiziaria e non certo dai medici. Comunque, l’A.A.D.I. ha immediatamente diffidato l’ospedale ed ha chiesto all’OPI di Varese di intervenire a tutela della dignità professionale lesa; se non altro prima di decidere quali mansioni attribuire agli infermieri, l’esimio medico legislatore avrebbe potuto coinvolgere l’OPI di Varese, anche per una questione di rispetto; ma che alcuni medici non rispettino per nulla gli infermieri ci sta; lo sapevamo!

Ma ci chiediamo: in tutto questo dov’era il dirigente infermieristico? Certo, l’A.A.D.I. non aspetta i dirigenti (che dovrebbero difendere la professione infermieristica), anzi spesso li ha combattuti perché andavano a braccetto con i medici che volevano relegare gli infermieri nell’oblio dell’indifferenza e dell’ignoranza, quindi l’associazione ha proceduto immediatamente per le vie legali, pretendendo la cancellazione di questa vergognosa lettera.

Potete leggere qui sotto la diffida spedita all’azienda e all’OPI di Varese. Ora attendiamo il decorso dei termini e poi procederemo con doppio binario in sede giudiziaria, confidando nella giustizia.

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