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ATTENTI AI SINDACATI CHE VI PROMETTONO SOLDI A PALATE

Il sindacato nursind sta raccogliendo firme ed adesioni, promettendo un risarcimento presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU).

Liberissimi di procedere anche se l’A.A.D.I. nutre seri dubbi, ma hanno superato il limite della decenza andando a cercare i soci A.A.D.I. tentando di infinocchiarli con promesse vane e inconsistenti pur di convincerli che cancellarsi dall’A.A.D.I. e iscriversi a nursind porterà grandi guadagni.

E’ una frottola, approfittano della vostra ignoranza.

A fronte di un’adesione sindacale di almeno due anni, vincolo del tutto illegale e incostituzionale, promettono congrui risarcimenti contro il governo che si rifiuta di rinnovare il contratto.

L’A.A.D.I. non è mai intervenuta sulla questione, perché la CEDU potrebbe anche riconoscere un indennizzo (nella sentenza contro il Portogallo ha riconosciuto 15 euro di indennizzo ma la questione è stata del tutto diversa, quindi si rischia addirittura di perdere) che verrebbe, comunque, riconosciuto anche a chi non farà ricorso. L’art. 39 della Costituzione ricorda che l’organizzazione sindacale è libera e che la condizione per la registrazione è che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.

Base democratica significa che nursind non può imporre l’iscrizione al sindacato per due anni: “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge” , afferma l’art. 29 Costituzione e non ci risulta che nursind abbia una propria legge che gli permetta di imporre vincoli adesivi in deroga alla Costituzione.

Già questo comportamento la dice lunga sulla loro correttezza! Inoltre, da quando in qua si è visto un sindacato che viene a cercarvi, di reparto in reparto, di servizio in servizio, per regalarvi del denaro?

In verità siamo abituati a vedere il contrario. Nulla vi impedisce di aderire al ricorso, del resto non si spiegano nemmeno i denari che chiedono (150 euro), considerato che in base all’art. 6, co. 3, par. c) della CEDU non c’è bisogno di un avvocato perché ogni cittadino può presentare ricorso scaricando il modulo da internet, compilarlo, firmarlo e spedirlo. Costo? 6,40 euro! Quindi cosa c’è dietro? Ovvio, il tesseramento per raggiungere la quota che richiede l’ARAN per firmare i contratti.

Infatti fanno lo sconto solo agli iscritti nursind e vi vogliono incastrare per due anni così che l’ARAN possa contare anche le vostre tessere e concedere ai dirigenti nursind, aspettative retribuite e incarichi.

Ma per chi? per gli infermieri? NO! Per tutti. Per gli ausiliari, per gli ascensoristi, per i portieri, per i cuochi, per tutti: Ma che sindacato infermieristico?! Non esiste un’area infermieristica. Gli aumenti saranno spartiti nel Comparto con tutti, tranne che con i medici, e ci daranno quattro spiccioli a prescindere dalla vittoria in CEDU.

Noi dell’A.A.D.I., invece, vogliamo il riconoscimento dell’area infermieristica e ciò sarà possibile solo quando le sentenze che stanno per uscire ci daranno ragione sul fronte del demansionamento.

Comunque, nel caso, applicheremo gratuitamente a tutti cioè iscritti e non iscritti A.A.D.I., l’eventuale positiva sentenza CEDU, senza obblighi e denaro. Speriamo che non facciate la fine della causa ROT e del tempo tuta del San Camillo e del Gemelli, che quando furono prese in mano da nursind finirono a schifio.

ATTENZIONE sul sito www.aadi.it potrete scaricare gratuitamente la Convenzione CDU e la relazione CEDU sulle cause di lavoro (di 102 pagine) così da vedere con i vostri occhi che non vi sono precedenti. Speriamo che questa di nursind sia la prima mai vinta … tutto è possibile.

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