La Segreteria Provinciale della A.S.L. BT, il 16 maggio 2023, ha diffidato la A.S.L. perché continuava ad usare un modulo per i permessi Legge n. 104/92 in violazione di legge.
Precisamente, il dipendente che intendeva fruire dei permessi, doveva dichiarare di essere l’unico referente per l’assistenza del portatore di handicap e che, dunque, nessun altro familiare avrebbe beneficiato dei suddetti permessi per assistere il medesimo soggetto.
Tale assunto non poteva essere dichiarato in quanto l’art. 3, co. 4, par. 2, del D.Lgs. 30 giugno 2022 n. 105, ha esteso la fruizione dei permessi di cui al co. 3 dell’art. 33 della L. n. 104/92 (novellando tale comma) anche agli altri familiari, in una sorta di cooperazione
assistenziale, stabilendo quando segue: “Fermo restando il limite complessivo di tre giorni, per l’assistenza allo stesso individuo con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli sopra elencati, che possono fruirne in via alternativa tra loro”.
Pertanto, la dichiarazione di unico beneficiario non collimava con la legge e, a detta della Segretaria Provinciale dell’addi, dott.ssa Maria Mennuni, sarebbe stato auspicabile che la modulistica di cui sopra avesse predisposto un’ulteriore dichiarazione prevedendo tale diritto multiplo, riportando i dati degli altri beneficiari al fine di verificarne il diritto (secondo la successione di parentela e di affinità indicata nell’art. 33, co. 3) oltre all’avvertenza che il beneficiario dipendente della A.S.L. BT non potesse fruire dei permessi nel medesimo giorno in cui ne avrebbe fruito l’altro familiare concorrente.
La A.S.L. BT, però, non ha dato soddisfazione alla ns. segretaria e tuttora, la diffida, risulta non riscontrata, verosimilmente perché la A.S.L. BT si ostina a non considerare l’AADI per motivi ritorsivi.
Infatti, l’AADI ha già presentato numerose altre denunce alla A.S.L. BT, soprattutto per violazione della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, facendo intervenire i vigli del fuoco per installare gli estintori inesistenti ai piani, nonostante ci fossero le piantane e i cartelli di segnalazione, l’accertamento della presenza di amianto, assenza dei locali spogliatoi (gli infermieri si spogliano in magazzino, riponendo le divise insieme ai presidi sanitari), clientelismo, tempo tuta e buoni pasto, vessatorietà del personale, rifiuto di consegnare la divisa e i calzari, rifiuto di consegnare i cartellini marcatempo, abuso nella concessione di alcuni diritti contrattuali, demansionamento, corruzione, ecc.).
A questo stanno facendo seguito diverse cause già radicate in tribunale e ne seguiranno altre finché la direzione generale della A.S.L. BT non si accorgerà anche dell’AADI e non converrà che è meglio risolvere i problemi bonariamente che costringerci a risolverli in sede giudiziaria.
Nella pagina potrete leggere la diffida e l’info sulla modifica della modulistica nonché i moduli riformulati dalla A.S.L. BT sulla diffida dell’AADI.
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