Il Dirigente Nazionale A.A.D.I. che si trovava a Trani per un’udienza ha chiamato la Polizia per denunciare il Dirigente per rifiuto di atti d’ufficio
La questione dura da fin troppo tempo.
Da quanto la A.S.L. ha iniziato ad attaccare sul piano personale la segretaria provinciale dell’A.A.D.I., in adesione al suo disegno criminoso di sfibrare tutto il direttivo dell’A.A.D.I. facendo varie opposizioni ai diritti dei lavoratori rappresentati, la A.S.L. ha pure interrotto la trasmissione del tabulato degli iscritti già dal settembre 2023 creando non pochi problemi alla segreteria provinciale dell’A.A.D.I..
Nonostante due richieste formali di ricevere il tabulato, regolarmente ricevute dalla A.S.L. e dopo che l’ufficio trattamento economico ripetutamente attaccava il telefono in faccia al direttivo nazionale dell’A.A.D.I., un dirigente nazionale dell’A.A.D.I., che si trovava in zona per via dell’udienza del tribunale (oggi 6 novembre 2023 si è tenuta l’udienza per il secondo ricorso d’urgenza del quale sarete informati all’esito), si è recato presso la sede legale della A.S.L. BT sita in Andria alla Via Fornaci n. 201 per ottenere la stampa dei tabulati.
La reception ha quindi chiamato all’ingresso un impiegato della dott.ssa Memeo (la dirigente che si occupa dei tabulati), che incontrato il ns. dirigente, lo ha sfidato dicendogli, chiaramente, che avrebbe potuto reiterare all’infinito, tutte le richieste che avrebbe voluto, ma il tabulato non gli sarebbe mai stato dato; girate le spalle se n’è andato.
Chiamata la polizia di Andria e dichiarato che, secondo la riforma Cartabia vi era l’intenzione di querelare il dirigente della A.S.L. per il reato di rifiuto di atti d’ufficio, la polizia, dopo aver parlato con la dirigente, ha consegnato il tabulato richiesto al ns. dirigente A.A.D.I. ed anche l’email della dirigente che si è detta, d’ora in poi, disponibile.
Il tabulato degli iscritti alle Associazioni sindacali è un documento già presente e a disposizione dell’ufficio datoriale e quindi si può ottenere imemdiatamente, secondo la legge che regola gli accessi “informali” dei documenti amministrativi, cioè senza richiesta scritta se l’interessato li chiede personalmente presso l’ufficio che li detiene.
La battaglia che la A.S.L. BT ha intrapreso contro i rappresentanti dell’A.A.D.I. non finirà qui perché i dirigenti che compongono l’azienda non sono abituati a riconoscere determinati diritti ai lavoratori né di avere torto sulle questioni che dovrebbero conoscere perfettamente e si legano al dito ogni ingerenza che chiunque faccia nella loro pacata e disinteressata gestione amministrativa della cosa pubblica e dei diritti dei lavoratori.
Noi andiamo avanti e non ci fermeremo mai!
Vediamo come andrà a finire.
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