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L’AADI aveva ragione – La CEDU risponde come avevamo scritto noi

Per coloro che hanno la memoria corta o vogliono far finta di soffrire di amnesia, ricordiamo alcuni passaggi fondamentali dei due volantini A.A.D.I., il primo diffuso il 12 maggio 2016 e il secondo il 23 maggio 2016.

Nel primo volantino oltre a criticare la scelta di Nursind di far pagare un ricorso che lo stesso sito della Corte Europea concede gratuitamente a tutti i cittadini dell’Unione, in calce scriviamo che già il sito istituzionale della CEDU riportava le relazioni giurisprudenziali delle materie giuslavoristiche e, tra queste, nessuna in tutta la storia europea a mai fatto riferimento alla condanna del paese membro a stipulare i contratti collettivi nazionali di lavoro.

Solo questo dato avrebbe dovuto allarmare i proponenti.

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In particolare, nel secondo volantino, c’era scritto:

Ma il ricorso è da fare?

In verità, dai documenti rilasciati dal sindacato Nursind ai colleghi, non si comprende assolutamente su quale  deduzione di diritto si fondi la pretesa risarcitoria.

Neppure la Corte Costituzionale ha riconosciuto un risarcimento da omessa stipulazione del contratto e, sinceramente, se io fossi uno dei giudici della CEDU, mi chiederei: ma prima di venire a chiedere un  risarcimento contro il governo italiano sul rifiuto di stipulare un contratto di lavoro, avesse messo in atto gli  ordinari strumenti di pressione che il vostro ordinamento vi consente?

Quindi, in tempi non sospetti, l’A.A.D.I. aveva già dedotto, mentre le firme erano ancora in raccolta, che la CEDU avrebbe rigettato il ricorso per mancato esperimento del giudizio interno cioè, prima di adire la CEDU, gli infermieri avrebbe dovuto fare ricorso al giudice nazionale.

Ed, infatti, sono gli stessi avvocati del ricorso che giungono, all’esito del provvedimento di irricevibilità della CEDU, a alle stesse deduzioni dell’A.A.D.I.:

Ribadiamo che avremmo voluto che si vincesse ma abbiamo anche espresso un parere squisitamente legale nella speranza che ci sbagliassimo; ma purtroppo succede

raramente.

Speriamo che il Governo intervenga prontamente per risolvere il problema e che,     come     promesso    dal    segretario nazionale     Nursind,     tutti       i    ricorrenti verranno rimborsati o indennizzati.

Il secondo volantino terminava con il seguente avvertimento:

In conclusione, il ricorso è da fare?

No!

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