I mass media vogliono attirarci nella lettura delle loro news per fare audience e così è avvenuto per la nuova sentenza della Cassazione n. 26723 del 2014 in materia di pronta disponibilità. Differentemente da quanto ci dicono, non ci sono novità e non è vero che il governo dovrà cambiare la legge così come non è vero che il riposo compensativo è stato abolito con la nuova sentenza.
Infatti è la stessa Cassazione a precisare che non intende discostarsi dalla consueta giurisprudenza e per questo cita i precedenti dal 2008.
Il ragionamento logico giuridico è sempre lo stesso: l’infermiere in pronta disponibilità (la Cassazione chiama erroneamente pronta reperibilità la pronta disponibilità) gode del giorno festivo come qualsiasi altro lavoratore con la differenza che deve rendersi disponibile per l’eventuale prestazione lavorativa. Ciò vuol dire che deve conseguentemente contrarre la propria libertà di movimento e di scelta perchè deve confinarsi all’interno di una zona spaziale che gli consenta di raggiungere tempestivamente il luogo di lavoro. Tale disagio è indennizzato retributivamente (e direi anche vergognosamente grazie al menefreghismo dei sindacati) per cui compensato il disagio, l’infermiere in pronta disponibilità è posto nella condizione di riposare durante il giorno festivo. Questa situazione non permette di ipotizzare un diritto generale al riposo compensativo, tranne nei casi in cui, afferma la Cassazione, tale riposo sia previsto dalla contrattazione collettiva, come lo è nel nostro caso.
Quindi il riposo compensativo deve essere richiesto dal lavoratore altrimenti si perde in quanto non modifica i melius l’orario contrattuale di lavoro.
Per via di tale errore contrattuale (ma errore non è stato perchè la regola è stata prevista anche dai sindacati che l’hanno approvata) non conviene chiedere il riposo compensativo se poi questo incide negativamente nel monte ore mensili e costringe l’infermiere a recuperarlo con lo straordinario pagato come ordinario. E’ una vergognosa truffa che prima o poi dovremo affrontare e risolvere.
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